Le pene che i tribunali italiani infliggono sono finte. Sei mesi sono 6. 840 euro di multa. Due anni (se l’imputato è incensurato) non sono niente perché c’è la sospensione condizionale.
Se non la si può più avere (perché si è un delinquente conclamato) c’è la semidetenzione: si è liberi, ma di notte si va a dormire in prigione. Tre anni significano affidamento in prova al servizio sociale e 4 anni di detenzione domiciliare: si sta a casa propria o dovunque si voglia, basta comunicarlo alla Polizia. La legge Gozzini sconta 3 mesi per ogni anno di prigione: quindi 8 anni in realtà sono 6, 10 sono 7 e mezzo e via così. Poi ci sono i permessi premio, 45 giorni all’anno. E quando mancano “solo” 4 o 3 anni, scattano comunque detenzione domiciliare e affidamento in prova sicché in galera non ci si sta più. Insomma 15 anni di prigione sono in realtà meno di 7. Se poi arriva un condono se ne levano in genere altri 3. Tutto questo per dire che le pene previste dalla riforma governativa sulla corruzione sembrano alte (nei massimi) ma in concreto sono ridicole.