Come un uragano che al suo passaggio lascia un panorama profondamente modificato. La crisi economica ha cambiato il volto di buona parte degli studi legali in Italia e non solo. Qualcuno non ce l´ha fatta, qualche altro ha cercato new business e altri hanno preferito cambiare pelle. Oppure semplicemente modello. Negli Usa e in Inghilterra, per esempio, i più importanti studi legali stanno creando una «seconda linea», composta da colleghi più giovani, meno costosi, specializzati in settori meno esclusivi. Un po´ come accade nella moda dove le griffe, insieme alla linea «pret a porter» ne propongono una meno sofisticata e alla portata di un pubblico più ampio. Un modello che potrebbe trovare seguaci anche nel nostro Paese?
in Italia il doppio mercato è più complesso e si fa sempre più fatica ad accettare la multidisciplinarità. Una resistenza evidenziata anche nell´ultima legge di riforma forense. «Le riforme guardano più agli studi individuali o padronali che rappresentano la tradizione e il modello storico dell´avvocatura in questo paese. È normale gli organismi di rappresentanza guardino con maggiore attenzione le realtà più piccole anche se noi, da qualche tempo, stiamo cercando di promuovere la conoscenza di un modello diverso come quello degli studi associati.