Nell’approccio EMDR si distingue tra due tipologie di traumi che vengono definiti traumi con la “T” maiuscola e traumi con la “t” minuscola. Questa è chiaramente una semplificazione della complessità umana e non ha nulla a che fare con la gravità delle esperienze traumatiche, ma è utile ai fini terapeutici per identificare una direzione dell’intervento.
I traumi con la “T” maiuscola sono costituiti dalle esperienze che hanno messo a repentaglio la vita della persona o che comunque hanno minato l’integrità personalecreando un netto taglio tra un “prima” e un “dopo”. Ad esempio stiamo parlando diaggressioni fisiche o sessuali, incidenti, disastri naturali, l’aver assistito a omicidi o suicidi, la diagnosi di una malattia potenzialmente mortale. Come vedete queste sono esperienze totalmente imprevedibili e che lasciano la persona con un senso di impotenza e una profonda sofferenza che non riesce a trovare soluzione. Sono solitamente traumi recenti che portano la persona a chiedere aiuto ad un terapeuta per poter ristabilire un senso di sicurezza interna e fiducia interpersonale.
I traumi con la “t” minuscola sono episodi per certi aspetti più comuni e ricorrenti nella storia della persona. Solitamente si tratta di eventi o ricordi dell’infanzia che hanno creato delle ferite interne originate da traumi relazionali con le figura di attaccamento, genitori o altre figure significative. Questi episodi, magari ripetuti numerose volte nel corso dell’infanzia, possono influenzare lo sviluppo della persona negli atteggiamenti verso se stessi e verso gli altri, nelle credenze e nel sistema dei valori, nella fiducia in sé o nella capacità di affidarsi agli altri, nelle decisioni di vita e quindi, in ultima analisi, nello sviluppo della propria personalità. Diventa quindi importante ritornare a questi episodi riprendendo queste ferite mai elaborate qualora tornino direttamente o indirettamente attuali per le scelte di vita del presente o per le situazioni che tutti noi ci troviamo ad affrontare nella vita adulta