Stiamo parlando quindi di ciò che si dice e si pensa di qualcosa, un’opinione diffusa tra le persone, di un’idea che accomuna molte persone. Molte persone la pensano in un certo modo, hanno una certa idea.
Ma non si tratta non solo di questo. In realtà molto spesso, ma non sempre, si tratta di qualcosa di molto semplice e allo stesso tempo superficiale. Spesso si tratta di qualcosa dettato dal pregiudizio.
Spiego meglio.
Un tipico luogo comune riguarda l’opinione degli stranieri sugli italiani. Il luogo comune riguarda quindi gli italiani. Quali sono le caratteristiche degli italiani? Cosa ne pensano nel mondo degli italiani?
Ad esempio gli italiani mangiano la pasta.
Questo è un luogo comune. La pasta è una tradizione italiana, da sempre. Si tratta di un luogo comune che ha un fondo di verità. Si dice così quando qualcosa è in parte vera: ha un fondo di verità. Si dice anche che solo in Italia si sappia cuocere la pasta alla perfezione. Ad esempio la pasta deve essere “buttata” in acqua solamente quando l’acqua bolle, cioè diventa talmente calda da fare le bolle. L’acqua deve essere salata, cioè si deve aggiungere del sale all’acqua. Il sale non si mette sulla pasta ma si mette solamente nell’acqua, e questo non si fa in tutto il mondo. La pasta deve essere scolata al dente: quindi la pasta va tolta dal fuoco, cioè dall’acqua quando non è troppo cotta. Parliamo generalmente di otto-nove minuti di cottura. Insomma che in Italia si sappia cucinare bene la pasta è sicuramente vero, ma che sia l’unico luogo al mondo dove si sappia cucinare bene la pasta non è sicuramente vero. Si tratta appunto di un luogo comune, di una opinione diffusa e che spesso trova riscontro con la realtà. Si tratta sicuramente di un modo per semplificarci la vita quella di usare dei luoghi comuni.
Però un luogo comune non è necessariamente sempre “vero” solo perché molte persone lo pensano. E’ una opinione che si è diffusa nel tempo, e questo lo fa sembrare a volte ovvio, scontato.
Ma perché si chiama “luogo” comune? perché la parola luogo? Sembra che derivi dal latino “locus communis”, e il luogo era la piazza, cioè un luogo dove le persone si incontravano, e conversano tra loro, dicendosi delle cose, scambiandosi informazioni che diventavano appunto luoghi comuni, come la stessa piazza.
All’inizio ho detto che spesso si tratta di qualcosa dettato dal pregiudizio. Il pregiudizio è una opinione che noi abbiamo già su una persona o su una categoria di persone. “Pre” sta per anteriore, cioè “prima”. Quindi è un giudizio che noi non facciamo in virtù di una conoscenza reale, ma in base a ciò che abbiamo sentito dire, in base appunto a qualcosa di preconcetto; insomma, un “vero luogo comune”.
Se un luogo comune è “dettato dal pregiudizio“, significa che è colpa del pregiudizio se noi abbiamo quel luogo comune. Come una maestra che fa il dettato agli alunni della sua classe: se una parola è sbagliata gli alunni scrivono la parola sbagliata: è colpa della maestra!
Si usa spesso il verbo “dettare” in modo figurato: significa consigliare, ispirare.
Ad esempio si dice spesso:
Una cosa dettata dal buon senso (ripeti)
Ho sempre fatto ciò che mi detta il buon senso (ripeti)
Il mio comportamento è dettato dal buon senso (ripeti)
Quindi dettare è una cosa che non fanno solo le maestre a scuola. Quando devono far scrivere un testo agli alunni le maestre leggono lentamente il testo e gli alunni devono scriverlo, quindi le maestre fanno quello che si chiama il dettato, dettano il testo e gli alunni scrivono il testo dettato dalla maestre o maestri.
In senso figurato se qualcosa è dettato dal pregiudizio, o dal buon senso vuol dire che la buona fede, cioè l’onestà, la correttezza, o il buon senso sono i responsabili del risultato.