disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)è composto da ossessioni, cioè pensieri intrusivi e ripetitivi o immagini che ricorrono costantemente e valutate dall’individuo come pericolose, e da compulsioni, ovvero rituali, comportamentali o mentali (rimuginio), utilizzate per alleviare l’ansia che deriva dall’esperire costantemente i pensieri intrusivi.
Succede che uno stimolo esterno attiva delle credenze, o dei pensieri, riguardanti il pericolo, il disagio emotivo e la sofferenza, e alla lunga finiscono per compromettere e tormentare la vita della persona che ne soffre. Più questi pensieri sono considerati, dalla persona, pericolosi più è necessario controllarli attraverso comportamenti compulsivi o tramite altri pensieri. Le persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo, dunque, presentano una serie di pensieri spaventosi, ovvero inaccettabili, per colui che li sperimenta, che si attivano anche quando non si vorrebbe averli. L’ansia e le altre emozioni negative che conseguono alla valutazione dei pensieri intrusivi, possono essere oggetto di interpretazioni negative. Tali risposte aumentano la probabilità di ulteriori intrusioni e una maggiore risposta emotiva d’ansia. Le compulsioni messe in atto dal paziente per controllare l’ansia alimentano il problema impedendo allo stesso di falsificare le credenze nelle valutazioni disfunzionali delle intrusioni.
In sostanza, nel DOC si verifica un errore logico di valutazione degli stimoli esterni e un’attribuzione di una sorta di potere magico ai rituali e ai propri comportamenti, che sono considerati come deterrente di catastrofi imminenti. In realtà, però, fungono semplicemente da trigger per la messa in atto del rituale successivo.
L’individuo che soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo, inoltre, ha ben definite anche una serie di aspetti emotivi e cognitivi legati al sintomo, come la responsabilità e la colpa nei confronti di terzi nel caso dovesse verificarsi il pensiero tanto temuto. Queste emozioni aggiuntive aumentano e amplificano lo stato emotivo, impedendone la guarigione.
Neuroanatomia nel DOC
Nonostante i dati presenti in letteratura siano ancora in evoluzione, si iniziano a delineare dei modelli sempre più definiti del Disturbo Ossessivo Compulsivo a livello neuro-anatomico.
Da un punto di vista anatomico è stato dimostrato che nei pazienti con DOC si ha una maggiore attivazione della corteccia orbito-frontale sinistra e del nucleo caudato bilaterale, che si associa ad una sovrastima delle conseguenze negative di una determinata azione, che sarebbe alla base dei pensieri ossessivi. Inoltre, la corteccia cingolata anteriore presenta un’attività accentuata nei pazienti con DOC e, di conseguenza, favorisce una maggiore interpretazione della verificabilità di conseguenze negative alla quale è associata una risposta ansiosa, sottesa dall’attivazione del sistema limbico.
Si attiva, anche, il giro temporale superiore di sinistra, il precuneo e la corteccia prefrontale dorso-laterale.
Il circuito fronto-dorso-parietale è implicato nei processi di formazione dei pensieri, nei processi di shifting attentivo e di inibizione dell’attenzione. Tutto questo potrebbe spiegare lo sforzo costante e fallimentari che i pazienti con DOCeffettuano per ignorare i pensieri ossessivi e spostare l’attenzione da essi.