La Giustizia delle Parti, Giurisdizione Forense
La crisi del Diritto Positivo e la costante evoluzione Sociale, rendono gli attuali strumenti Giuridico-Legali, poco utili e snelli rispetto le esigenze delle Parti.
L’Avvocato rappresenta il soggetto cardine della nuova Società Complessa, ora Consulente, poi confidente, infine Arbitro delle potenziali controversie.
Molto spesso la Studio Professionale rappresenta la speranza e la voglia di Giustizia, il Professionista armato di passione e pazienza il baricentro dell’emotività che porta il proprio Assistito a fare i conti con la verità processuale e le scelte spesso avventate.
Le norme a tutela e salvaguardia dei Diritti sono un “copia incolla” di una realtà distorta ed un Legislatore distratto.
La ricerca di mezzi alternativi per la risoluzione delle controversie, come è attestato dagli organi creati per comporre le liti(comitati di difesa dei consumatori, comitati di esperti, Collegi di probiviri, Uffici Reclami, Giurì di autodisciplina, Camere Arbitrali, Camere di Conciliazione, Giudici di Pace,ombudsman, Difensori civici, Autorità Garanti),sono di scarso utilizzo e Modica efficacia, in quanto ogni Istituto , trova il proprio limite nel momento in cui si vuol sostituire alla figura del Giudice diventando così la brutta copia di un Processo tradizionale.
Un primo punto di partenza verso la cosiddetta “Giustizia delle Parti” è rappresentata dalla negoziazione assistita cioè la convenzione con cui le Parti esprimono la condivisione di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere direttamente le questioni insorte tra le stesse, secondo le regole fissate dalla Legge.
L’accordo raggiunto costituisce titolo esecutivo ed è idoneo a iscrivere ipoteca Giudiziale e, nelle controversie famigliari”produce gli effetti e tiene luogo dei provvedimenti giudiziali”, che definisco i procedimenti di separazione e divorzio.
Sono gli Avvocati infatti che chiedono in nome delle Parti il riconoscimento dei Diritti, e sono gli Avvocati che scelgono il mezzo più’ adeguato per farlo.
Oggi dunque non vi è più un esclusiva dell’Autorità Giudiziaria, ma vi sono mezzi alternativi che tendono a dare risposte diversificate, alle istanze dei cittadini.
Se l’informativa è dunque un dovere deontologico, occorre condividere e rafforzare l’idea dell’utilità della negoziazione, poichè solo in tal modo, diventa realistica la possibilità di definire un numero elevato di contrasti, ponendo l’avvocato su un piano ben più elevato di quanto sia stato fino ad ora in tutte le controversie Civili, con il vantaggio di poter utilizzare l’accordo raggiunto come titolo esecutivo e possibilità di iscrizione di ipoteca, o con effetti equivalenti ai provvedimenti Giudiziali.
Non solo, con la negoziazione nell’ambito famigliare le stesse Parti posso arrivare alla modifica dello status delle persone, ed è la prima volta che viene limitato il potere esclusivo della Giurisdizione in questo campo.
Formazione, deontologia e competenza i punti necessari per gli Avvocati.
Di fatto, con questi obbiettivi, può essere valorizzato il compito Costituzionale che viene ora proposto dal Legislatore per la tutela dei Cittadini, per migliorare la comprensione del Diritto e della Legge e prevenire e risolvere i conflitti.
Quella della “Giurisdizione Forense” rappresenta una naturale attitudine dell’Avvocatura ad intervenire con i mezzi offerti dall’attuale normativa per la definizione delle liti e come legittimazione formale riconosciuta dalla legge.
Avv.Lorenzo PAPA
Presidente ANF Novara